Me lo ricordo benissimo il giorno in cui ho scoperto che babbo Natale non esisteva.
Avevo 7 anni, ero a casa dei miei genitori il 24 sera quando mio padre fa un cenno a mia sorella più grande.
Lei mi prende e mi porta in camera con una scusa qualunque, ma la cosa non mi tornava. Non ci credeva troppo neanche lei a quella scusa e non sapeva come distrarmi.
Sento muoversi qualcosa in soggiorno, voglio uscire dalla stanza.
Apro la porta e vedo i pacchi sotto l’albero, ma papà è ancora troppo vicino per far finta che sia tutta una magia.
Gli chiedo: babbo Natale sei tu?
Risponde un pò imbarazzato: si.
Me lo ricordo bene il momento in cui la magia ha lasciato il posto alla realtà.
Ma mi ricordo ancora meglio di un Natale, avevo 5 anni e ad un certo punto durante la cena sentiamo un rumore dalla stanza di mia nonna.
La finestra si spalanca, forse per il vento, non so.
Andiamo a vedere di corsa con mamma e in alto nel cielo passa un aereo basso, ma che per l’euforia scambiamo per la slitta di babbo Natale.
Ci stringiamo forte con mia sorella e andiamo a dirlo a nostro padre che era rimasto a tavola.
Sorpresa: sotto l’albero c’erano tanti pacchi regalo e mio padre era molto lontano, così da poter far finta che fosse tutta una magia.
Domani sarà il terzo Natale di Selina, il primo in cui può credere ancora.
Domani sera metteremo insieme il latte con i biscotti davanti al caminetto, la paglia per le renne e aspetteremo davanti alla finestra per vedere se qualcosa si muove.
Poi il 25 mattina, di corsa, andremo a controllare se il dono è stato gradito e troveremo delle impronte a terra.
Una scia di neve la porterà verso il giardino, dove ci sarà un cappello appeso all’albero e subito dietro un sacco enorme con tutti i suoi regali.
Non so se le farà piacere, se capirà il gioco o se farà finta di crederci.
Spero solo di poterle dare il senso della magia, regalarle un sogno e donarle la speranza che tutto può accadere.
Anche che arrivi babbo Natale.
auguri a tutti.
