Mi faccio un piccolo taglio mentre lavo i piatti.
Un bicchiere scivola e finisce sul dito.
Io alla vista del sangue mi sciolgo come burro al sole e sto per svenire.
Mi giro e vedo Selina che mi guarda e ritrovo subito le energie, almeno per far finta di niente fino alla porta del bagno.
Una volta dentro mi smonto come un sufflè e devo reggermi al lavandino, ma stoicamente riesco ad arrivare dell’armadietto dei medicinali e prendere con sprezzo del pericolo l’acqua ossigenata e un cerotto.
Medicato come rambo in mezzo alla giungla, esco dal bagno senza poter più contare sull’utilizzo di un dito. Ormai credo che la mano sia irrimediabilmente compromessa. Già mi vedo a non poter più fare carezze o scrivere il mio libro.
(Ovviamente mi sono fatto un graffietto che non è arrivato neanche a prendere il primo strato di epidermide)
Uscito dal bagno mi trovo Selina che guarda il mio cerotto e dice:
“Erotto… bua.”
“Si, amore, papà si è fatto la bua”
“Uuhhh…. bacino”
E mi da un bacio sulla mano.
“Meglio?”
E io mi sciolgo come burro al sole ma questa volta con un sorriso sulle labbra che mi fa sentire forte come non mai.
“Si amore, papà sta meglio…”